SIA - Studio di Impatto Ambientale
La procedura di VIA mira ad introdurre nella prassi amministrativa ed a fare “interiorizzare” dalla Amministrazione Pubblica e dagli operatori privati una valutazione sistematica preventiva, in una fase precoce di progettazione, degli effetti delle loro “azioni” sull’ambiente, inteso come insieme complesso di sistemi naturali ed umani. Ciò come risultato di un duplice riconoscimento:da una parte, il mercato e le tradizionali analisi economiche (anche le più raffinate analisi costi-benefici, per quanto in Italia largamente inutilizzate) non sono in grado, per limiti intrinseci di tenere conto degli impatti sull’ambiente;dall’altra, le tematiche ambientali e territoriali come elementi strutturali dello sviluppo delle attività produttive e delle stesse civiltà (probabilmente tali sono sempre state, ma oggi, nell’epoca delle risorse scarse, è anche riconosciuto). L’elemento territoriale ed ambientale sempre meno gioca un ruolo di puro supporto e sempre più diviene strumento di governo dei processi. Le procedure di VIA puntano ad introdurre un correttivo, rispetto alla difficoltà a cogliere gli effetti lontani, nello spazio e nel tempo, che un intervento determina sul territorio e sull’ambiente.Le procedure di VIA possono, cioè, costituire un elemento di arricchimento e qualificazione della capacità progettuale del pubblico e del privato. Da questo punto di vista c’è anche una scommessa da compiere sulla potenzialità cooperativa del rapporto tra pubblico e privato. Vanno inoltre richiamati molto sinteticamente perché sono elementi generalmente riconosciuti, le funzioni dello strumento “procedura di VIA”. Va, però, sottolineato il fatto che queste funzioni rappresentano anche gli obiettivi da perseguire. 1. La "prevenzione” è il primo obiettivo ed è l’elemento distintivo rispetto ad approcci tradizionali che (in un orizzonte che si può definire di “command and control”) mirano, attraverso norme e controlli amministrativi, alla riduzione di elementi “inquinanti” del territorio e dell’ambiente, sia che fissino standard di limiti di emissione o vincoli alla trasformazione, sia che definiscano standard di qualità del ricettore o di aree territoriali. Dunque le procedure di VIA rappresentano uno strumento di qualificazione del processo progettuale. 2. L’"informazione e la partecipazione", attraverso strumenti e procedimenti formalizzati, dei cittadini ai processi decisionali rappresenta il secondo obiettivo distintivo ed innovativo. Viene in evidenza qui il ruolo della partecipazione e del confronto nel merito dei progetti per arricchire il percorso decisionale che è fortemente influenzato dai processi partecipativi. Con le procedure di VIA possiamo introdurre nel percorso decisionale la possibilità di confronto fra tutti gli interessi settoriali ed insieme con interessi più generali, i cosiddetti interessi diffusi, configurando la partecipazione come momento di conoscenza della complessità, ambientale e sociale. Dunque le procedure di VIA rappresentano uno strumento per l’affermazione di una più avanzata concezione della rappresentanza degli interessi e della conflittualità sociale. Uno strumento di qualificazione del processo decisionale. 3. Il "coordinamento e la semplificazione" delle procedure amministrative, innanzitutto in campo ambientale. Infatti le procedure di VIA, per il loro approccio complessivo, rimandano ad una valutazione unitaria le attività regolative e decisionali finora settoriali e frammentarie. In questa ottica, le procedure di VIA favoriscono la razionalizzazione dei processi decisionali. Dunque esse rappresentano uno strumento di qualificazione del processo decisionale. Infine, va sottolineato che le procedure di VIA sono, in sintesi, un utile strumento di supporto decisionale, che rende espliciti gli effetti sull’ambiente e sul territorio di tali decisioni.
Lo studio mette a disposizione la propria competenze per la redazione di studi di impatto ambientale